giovedì 29 marzo 2012



IL PIANISTA 



A SCUOLA ABBIAMO VISTO UN FILM CHE PARLA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE CHE SI INTITOLA “IL PIANISTA”.
IL REGISTA SI CHIAMA ROMAN POLAŃSKI ED È STATO TRATTO DAL ROMANZO  AUTOBIOGRAFICO OMONIMO DI WLADYSTAW SZPOLMAN.
IL PROTAGONISTA DEL FILM SI CHIAMA WŁADYSŁAW SZPILMAN ED È RECITATO DALL’ATTORE ADRIEN BRODY
LA TRAMA RACCONTA DI UN CITTADINO DELLA POLONIA DI QUANTO VISSUTO DAL PIANISTA EBREO WŁADYSŁAW SZPILMAN DALLO SCOPPIO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE CON L'INVASIONE DELLA POLONIA DA PARTE DELLE TRUPPE TEDESCHE, L'OCCUPAZIONE DI VARSAVIA, LA CREAZIONE DEL GHETTO, LA VITA E LA SOPRAVVIVENZA NEL GHETTO, LA SUA FUGA E SOPRAVVIVENZA FUORI DAL GHETTO, FINO ALLA LIBERAZIONE DELLA CITTÀ DA PARTE DELL'ARMATA ROSSA.
LE NOTE MELODIOSE E TRISTEMENTE STRUGGENTI DEL PIANISTA, QUI FUNZIONALI SPECIALMENTE AI NUMEROSI CAMBI SEQUENZA CHE CURIOSAMENTE NON SI APPOGGIANO ALLA PIÙ CLASSICA DISSOLVENZA IN NERO, COSTITUISCONO UNA SORTA DI IDEALE FIL ROUGE, CHE SI DIPANA FRA DOLORE E MEMORIA, DELL'ESPERIENZA UMANA SPERIMENTATA DAL PROTAGONISTA. IL PIANISTA SOPRAVVIVE SOPRATTUTTO GRAZIE ALLA FORZA DATAGLI DALLA SUA PASSIONE PER LA MUSICA: IDEALE DI SOPRAVVIVENZA.



      






Il pianista (2002).png

mercoledì 21 marzo 2012

Una Mattinata Al Maxxi

Questa mattina  21/03/2012 invece di fare le solite lezioni partiamo per una gita che ha come meta il MAXXI -  Museo Nazionale delle Arti.
Dopo un'ora di pullman con la nausea e un sacchetto che mi faceva compagnia arriviamo e subito facciamo merenda, o meglio, LORO fanno merenda, io sono troppo nauseata per mangiare e quindi mi guardo in giro.
Ed ecco la prima cosa che vedo:


 


Una struttura alquanto irregolare e moderna immessa in una cornice di palazzi storici.
L'interno è ancora più mozzafiato e strano.
I muri sono di cemento (bianco e liscio), cartongesso e pieni di vetrate.
Sopra di me si estende un complesso disegno di scale e sopra queste il tetto che chiude l'intera struttura.


 
I colori sono molto freddi e neutri. Quindi troviamo il bianco il grigio e il nero che fanno da padroni dell'intera struttura.
Ho visto molti quadri moderni e sculture.
L'unica cosa che non ho visto (per mancanza di tempo) e che vorrei vedere è questo gigantesco scheletro steso su di un piano. Le persone nella foto al confronto paiono minuscoli.

 

Tra le cose da sperimentare c'era un percorso nel buio totale dove perdevi completamente l'orientamento e camminavi camminavi .... fino a trovare una splendida sorpresa. Purtroppo non posso dirvi che cosa ho trovato perché se un giorno ci andrete non voglio rovinarvi la sorpresa, però ne è valsa la pena.
La nostra guida ci ha fatto fare una caccia al tesoro per il museo.
Ha dato due indovinelli per ogni gruppo e un blocchetto per annotare la scultura o l'edificio che dovevamo cercare e spiegare che cosa era prima e cosa è diventato oggi.
Per esempio a me e al mio gruppo è capitata una ferrovia che si trova a New York. Questa ferrovia l'hanno usata come base per costruirci sopra un viale immerso nella natura.
  

 

Ecco una foto che fa vedere com'è oggi la ex ferrovia.

Poi purtroppo il tempo a disposizione è finito e siamo dovuti andare via.

Però è stata davvero una bella esperienza!!!!!!!











Oro Blu

oro blu

lunedì 12 marzo 2012

Monte Real

Ho fatto una piccola ricerchina per Inglese su Monte Real.
Ho scelto questa città perchè è quella che preferisco del Canada e soprattutto perchè mi ricorda un pò il monopoli moderno che ho a casa (non più con le vie ma con città famose, e con carte di credito al posto dei bigliettoni)!!!!!
Spero la troviate utile e interessante :)
Monte Real

domenica 4 marzo 2012

Diario di un sabato particolare: di corsa al PRONTO SOCCORSO!!!!!!

Era ormai il terzo giorno che il mondo girava vorticosamente intorno a me e non c'era verso di fermarlo o almeno di rallentarlo.
Cercavo una posizione che mi facesse stare un po' meglio e le ho tentate tutte: occhi chiusi, occhi aperti, a pancia in su, pancia in giù, seduta, sdraiata, di lato ma niente sembrava darmi sollievo.
NIENTE DA FARE!!! Il mondo girava inesorabilmente senza darmi via di scampo!
Mia madre sosteneva da tre giorni che dovevo andare all'ospedale e, vedendo che non miglioravo, era sempre più convinta. E' venuta a farmi un test, che aveva trovato su internet, per individuare vari sintomi che combaciassero con quelli che avevo io e così trovare la causa del mio malessere. Alla fine decise di telefonare alla dottoressa (anche se era sabato!) per chiedere un parere.
Mio padre era un po' riluttante all'idea, ma alla fine si arrese.
Gli unici che non avevamo voce in capitolo in quella decisione eravamo io e i “pet” (la mia gattina e la mia cagnolina).
Finita la telefonata, in pochissimo tempo il ciclone mamma ha fatto in modo che fossimo tutti in macchina pronti per andare al pronto soccorso.
Andiamo al PS degli adulti e da lì mi rispediscono a quello pediatrico, per solo 18 giorni di differenza!!!! Mi spiego meglio: tra 18 giorni farò 14 anni e sarò ammessa nel reparto “grandi”, ma per ora faccio ancora parte dell'universo “bimbi”.
Al pronto soccorso pediatrico mi sembrava di essere un gigante in mezzo ai nani...ma all'inizio mi sentivo troppo male per preoccuparmene.
Dopo un pò di informazioni fornite da mia madre all'accoglienza (il TRIAGE....boh) mi portano in una stanza e, sdraiata su un lettino, cominciano con misurazione della pressione, buchetto al dito e relativa goccia di sangue (sembrava stessero spremendo un limone e non il mio dito) per la glicemia, una serie di test neurologici (l'ho scoperto dopo leggendo il foglio di uscita) che mi facevano sembrare ritardata o ubriaca.
Un dottore mi fa una serie di domande sulla periodicità dei miei mal di testa e giramenti e poi comincia a fare una serie di test fisici: prove di forza, di resistenza, martelletto sulle ginocchia come nei film (ma allora lo fanno davvero!!!) e improbabili camminate ad occhi chiusi lungo una linea immaginaria. Mi sentivo oscillante, come dentro un campo magnetico.
Appurate le vertigini ma esclusi i danni celebrali, i medici decidono di farmi visitare dall'otorino e, dopo avermi fatto bere una pozione miracolosa da una siringona gigantesca, torno in sala d'attesa.
E da lì inizia un'attesa interminabile, condita da singhiozzi, scoppi d'ira, lamentele, attacchi di panico, tentativi di fuga da parte dei miei “colleghi” più piccoli e relative minacce da parte dei genitori (“se non stai buono ti faccio fare una puntura dal dottore”).
A peggiorare il tutto, nella sala c'era una televisione che trasmetteva “Il mondo di Patty” e “Flor”....che dolore!!!!!
La medicina però faceva effetto e poco a poco rifacevo pace con il mondo, che aveva smesso finalmente di girare come una giostra.
Avevamo perso la nozione del tempo, ma dopo circa 2 ore e mezzo arriva una dottoressa giovane: è lei l'otorino!!!!!!
Per fortuna mi chiama subito e inizia la sua visita... °_°
Con una forza disumana (era magrissima) mi sbatacchia da seduta a sdraiata, senza preavviso mi gira la testa a destra e poi a sinistra, mi fa toccare la punta del naso con le dita avendo le braccia aperte e gli occhi chiusi. Alla fine anche una marcetta sul posto (marcia a stella...mah!) a braccia alzate ed occhi chiusi/aperti.
Ma il momento migliore è stato quando mi ha chiesto di stringerle le mani con tutta la forza che avevo...eh eh eh! Muahahahahah! Poverina: era abituata con i piccoletti e non con adolescenti in preda a scatti d'ira e voglia di vendetta!!!!!!!!
Comunque, alla fine non era un problema legato all'orecchio (forse l'ha detto per farmi andare via xP), però mi hanno detto di farmi seguire da un centro specializzato per le cefalee e di tenere un quadernino su cui appuntare tutte le volte che ho problemi di mal di testa e gli altri sintomi.
Vabbè, alla fine, alle quattro e mezzo del pomeriggio, riesco a trovare di nuovo la strada di casa, come nuova!