
Era ormai il terzo giorno che il mondo girava vorticosamente intorno a me e non c'era verso di fermarlo o almeno di rallentarlo.
Cercavo una posizione che mi facesse stare un po' meglio e le ho tentate tutte: occhi chiusi, occhi aperti, a pancia in su, pancia in giù, seduta, sdraiata, di lato ma niente sembrava darmi sollievo.
NIENTE DA FARE!!! Il mondo girava inesorabilmente senza darmi via di scampo!
Mia madre sosteneva da tre giorni che dovevo andare all'ospedale e, vedendo che non miglioravo, era sempre più convinta. E' venuta a farmi un test, che aveva trovato su internet, per individuare vari sintomi che combaciassero con quelli che avevo io e così trovare la causa del mio malessere. Alla fine decise di telefonare alla dottoressa (anche se era sabato!) per chiedere un parere.
Mio padre era un po' riluttante all'idea, ma alla fine si arrese.
Gli unici che non avevamo voce in capitolo in quella decisione eravamo io e i “pet” (la mia gattina e la mia cagnolina).
Finita la telefonata, in pochissimo tempo il ciclone mamma ha fatto in modo che fossimo tutti in macchina pronti per andare al pronto soccorso.

Andiamo al PS degli adulti e da lì mi rispediscono a quello pediatrico, per solo 18 giorni di differenza!!!! Mi spiego meglio: tra 18 giorni farò 14 anni e sarò ammessa nel reparto “grandi”, ma per ora faccio ancora parte dell'universo “bimbi”.
Al pronto soccorso pediatrico mi sembrava di essere un gigante in mezzo ai nani...ma all'inizio mi sentivo troppo male per preoccuparmene.
Dopo un pò di informazioni fornite da mia madre all'accoglienza (il TRIAGE....boh) mi portano in una stanza e, sdraiata su un lettino, cominciano con misurazione della pressione, buchetto al dito e relativa goccia di sangue (sembrava stessero spremendo un limone e non il mio dito) per la glicemia, una serie di test neurologici (l'ho scoperto dopo leggendo il foglio di uscita) che mi facevano sembrare ritardata o ubriaca.
Un dottore mi fa una serie di domande sulla periodicità dei miei mal di testa e giramenti e poi comincia a fare una serie di test fisici: prove di forza, di resistenza, martelletto sulle ginocchia come nei film (ma allora lo fanno davvero!!!) e improbabili camminate ad occhi chiusi lungo una linea immaginaria. Mi sentivo oscillante, come dentro un campo magnetico.
Appurate le vertigini ma esclusi i danni celebrali, i medici decidono di farmi visitare dall'otorino e, dopo avermi fatto bere una pozione miracolosa da una siringona gigantesca, torno in sala d'attesa.

E da lì inizia un'attesa interminabile, condita da singhiozzi, scoppi d'ira, lamentele, attacchi di panico, tentativi di fuga da parte dei miei “colleghi” più piccoli e relative minacce da parte dei genitori (“se non stai buono ti faccio fare una puntura dal dottore”).
A peggiorare il tutto, nella sala c'era una televisione che trasmetteva “Il mondo di Patty” e “Flor”....che dolore!!!!!
La medicina però faceva effetto e poco a poco rifacevo pace con il mondo, che aveva smesso finalmente di girare come una giostra.
Avevamo perso la nozione del tempo, ma dopo circa 2 ore e mezzo arriva una dottoressa giovane: è lei l'otorino!!!!!!
Per fortuna mi chiama subito e inizia la sua visita... °_°
Con una forza disumana (era magrissima) mi sbatacchia da seduta a sdraiata, senza preavviso mi gira la testa a destra e poi a sinistra, mi fa toccare la punta del naso con le dita avendo le braccia aperte e gli occhi chiusi. Alla fine anche una marcetta sul posto (marcia a stella...mah!) a braccia alzate ed occhi chiusi/aperti.

Ma il momento migliore è stato quando mi ha chiesto di stringerle le mani con tutta la forza che avevo...eh eh eh! Muahahahahah! Poverina: era abituata con i piccoletti e non con adolescenti in preda a scatti d'ira e voglia di vendetta!!!!!!!!
Comunque, alla fine non era un problema legato all'orecchio (forse l'ha detto per farmi andare via xP), però mi hanno detto di farmi seguire da un centro specializzato per le cefalee e di tenere un quadernino su cui appuntare tutte le volte che ho problemi di mal di testa e gli altri sintomi.

Vabbè, alla fine, alle quattro e mezzo del pomeriggio, riesco a trovare di nuovo la strada di casa, come nuova!